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Disciplina dell’assegno unico, ok della Quarta commissione alle modifiche

09/03/2024 16:54

Eleonora Angeli

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Disciplina dell’assegno unico, ok della Quarta commissione alle modifiche

A presentare il testo l'assessore Spinelli. Hanno assistito ai lavori il presidente Soini e la vicepresidente Franzoia

Sì unanime della Quarta commissione permanente di Maria Bosin (Patt) alla proposta di deliberazione della Giunta di modifica della disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale.

L’assessore Spinelli: un risparmio di 5 milioni

Il punto era all’ordine del giorno della seduta della Quarta commissione che si è conclusa poco fa. La delibera interviene con ulteriori modifiche sulla disciplina di attuazione dell’assegno unico provinciale approvata nell’aprile 2023 e modificata lo scorso settembre. È già passata, ha ricordato l’assessore Achille Spinelli, al Cal la scorsa settimana ed ha avuto unanime parere positivo riguardo a contenuti e obiettivi. In sintesi, ha aggiunto, la delibera è volta a introdurre un coordinamento con la nuova misura dell’assegno unico di inclusione, misura sostitutiva del reddito di cittadinanza che ha cessato di esistere dal 31 dicembre 2023. Ha ricordato che viene introdotta un’estensione per le domande di assegno unico che vengono presentate entro il 31 marzo 2024 per cui la quota A dell’assegno unico decorre dall’1 gennaio 2024. Ancora, il diritto alla percezione della quota A dell’assegno unico è subordinato al permanere del diritto al beneficio nazionale. Resta comunque fermo che l’avente diritto ha l’onere di presentare domanda per ottenere la misura nazionale. L’assessore ha quindi parlato di 5 milioni di euro di risparmio stimato e sottolineato che il criterio della residenza sul territorio nazionale è stato portato a 5 anni dai 10 che erano previsti dal reddito di cittadinanza: obiettivi politici, ha dichiarato, che la Giunta ritiene importanti e da confermare.

Zanella (Pd): criterio di residenza discriminatorio

Paolo Zanella ha evidenziato che la delibera arriva prima della modifica della norma e del regolamento, ma che nella gerarchia delle fonti l’intervento dovrebbe avvenire prima sulla norma, poi su regolamenti e quindi sulle discipline. Un modo di procedere di cui ha chiesto conto e al quale, ha detto, si è già assistito in passato. Il consigliere del Pd ha indicato il criterio della residenza come un requisito discriminatorio e fatto riferimento alla norma sull’edilizia abitativa e al bonus bebé, ha rilevato che si è in presenza di tre norme discriminatorie e che si è modificata la disciplina prima della norma e non si capisce il perché. Zanella ha quindi espresso un plauso per l’intervento annunciato, in risposta al sindaco Ianeselli, sull’indicizzazione: meglio tardi che mai, ha aggiunto, sono tre anni che se ne parla e che la gente non arriva a fine mese, ci si poteva pensare prima. Sempre secondo il consigliere del Partito democratico criterio dei 5 anni di residenza previsto dallo Stato rimane discriminatorio con i 2 anni di residenza continuativa: si sarebbe potuto, vista l’autonomia trentina, fare diversamente, ma ce se ne è scordati. Ha chiesto infine se vi sia un raccordo con il supporto della formazione al lavoro e di avere i dati relativi alla quota C2, quanti terzi e oltre ci sono stati in Trentino, visto il calo delle nascite maggiore che ci sia mai stato in provincia (quasi del 9%)?

Ha risposto l’assessore Spinelli. Si poteva fare di più? Per quanto auspicabile, non sempre si riesce, ha detto. Si è arrivati un po’ troppo lunghi anche con il cambio di legislatura. L’indicizzazione citata in risposta al sindaco Ianeselli è una strada su cui si sta lavorando, ha proseguito: si è pre-adottata una delibera la scorsa settimana per andare a ripristinare il 4% della quota A e B1 e sulla B3 il 6%. Spinelli ha definito poi il requisito dei 2 anni di residenza come necessario e opportuno per essere il più selettivi e attenti possibili sulla platea dei beneficiari. La dirigente di Apapi Nadia Rampin ha ricordato che la priorità è quella di cercare di dare continuità a un assegno unico che è già iniziato da luglio 2023, di non creare discontinuità per chi ha già presentato la domanda. La misura di sostegno alla formazione lavoro, ha risposto al consigliere Zanella, viene considerata come un’entrata del nucleo e quindi trattata come un’entrata per l’Icef.  I dati relativi alla quota C2: da luglio sono state presentate 420 domande di cui 340 già pagate.

Parolari (Pd): la sperimentazione sull’uso dei buoni pasto

Francesca Parolari (Pd) ha parlato della quota B ed ha ricordato la sperimentazione condotta in merito nel 2017-2018 sull’utilizzo dei buoni pasto da parte per le mense dei figli delle famiglie: le comunità di valle conteggiavano il numero dei buoni pasto consumati, le quote incassate e la Provincia erogava la differenza la tratteneva dalla quota riconosciuta alle famiglie. La consigliera ha ricordato di aver chiesto di estendere la possibilità anche agli enti gestori delle scuole dell’infanzia ed ha descritto lo strumento come utile perché responsabilizzava le famiglie. Due domande che ha fatto seguire: perché è stato sospeso e non si ritiene di introdurlo nuovamente? Se si ritiene di introdurlo ha espresso la necessità di estendere lo strumento alle età 3-6.

Del ragionamento di Parolari l’assessore Spinelli ha detto di apprezzare l’approccio della responsabilità e dell’oculatezza. Ha ricordato che nel periodo del Covid le mense non sono più state frequentate e che ciò ha portato a differenze organizzative per il sistema. L’obiettivo che ci si sta ponendo, ha affermato, va verso la direzione che ha a che fare con un minor rischio tesaurizzazione da parte del beneficiario e passare verso un servizio fruito effettivamente e sostenuto dalla Provincia in ambiti diversi, tra cui i servizi per l’infanzia e di mensa scolastica. Esiste questo rischio anche in ambito Itea: nuclei che ricevono sostegni magari non pagano canoni di locazione o spese condominiali. Per evitare queste situazioni, di poche e minore entità, si sta pensando a un piano di riforma. Sempre nell’intendimento di far fruire davvero di un’opportunità, senza togliere nulla a nessuno, e senza obiettivi di cassa come Provincia solo con l’obiettivo di far fruire un servizio.

L’indicizzazione

Rispondendo alla presidente Bosin ha chiesto una precisazione sull’indicizzazione, Rampin ha risposto che si tratta di un aumento della quota proporzionale, che non è stato toccato l’indicatore.  Zanella ha rilevato che in questo modo ci sono persone  che vengono escluse e ha indicato l’intervento come insufficiente rispetto all’inflazione. Spinelli ha ricordato che l’assegno unico provinciale è stato target di tre interventi per quanto riguarda il costo energetico nell’ultimo anno: ciò ha pesato qualcosa, si è andati molto vicini al recupero dell’inflazione.

Angeli (Noi Trentino per Fugatti presidente): sindaci favorevoli

Eleonora Angeli ha ricordato di aver partecipato alla riunione del Cal, in cui, ha ribadito, i sindaci hanno votato favorevolmente alla proposta.

Maule (Campobase): le difficoltà dei Comuni

Chiara Maule ha ricordato che, dal punto di vista dei  Comuni, la gestione tra Aup e reddito di cittadinanza è sempre stata difficoltosa. Le novità renderanno più semplice la gestione per i Comuni? Poi i tempi: la partenza della novità è prevista per l’1 gennaio, ma ormai si è alla fine del mese, quando viene attuata la modifica e come ci si comporta per il periodo trascorso? Ha ricordato inoltre le difficoltà dei cittadini (soprattutto magari quelli che avrebbero maggior bisogno di essere sostenuti) ad interfacciarsi con le modifiche e per i quali risulta difficile come muoversi.

L’assessore Spinelli ha risposto indicando come una vergogna il fatto che ancora oggi i cittadini siano costretti a prendere la dichiarazione dei redditi, catastini eccetera e a recarsi presso chi fa la domanda per loro. Siamo, ha affermato l’assessore, in un mondo dove le informazioni non circolano, con Agenzia delle Entrate e Inps che non vogliono concedere le informazioni ad altre istituzioni pubbliche come se non fossero affidabili. Se andassimo verso un sistema di questo tipo, invece, certo, qualcuno avrebbe da ridire ma l’efficienza sarebbe massima e il tempo perso minimo. Ha indicato l’impegno della Giunta per questo mandato verso una più spinta digitalizzazione. Rispondendo alle domande, Spinelli ha dichiarato che poco cambierà per i Comuni, mentre se il sistema evolvesse verso un sistema automatico si potrebbe progredire di più. Rampin è tornata sul nodo della digitalizzazione: si è in attesa dell’ok del Garante per la possibilità di scambiarsi i dati. Sui tempi: la disciplina prevede una clausola di salvaguardia della retroattività per le domande presentate entro il 31 marzo. Per l’assegno unico si ha in casa il 90% delle domande, per quelle che non hanno problemi con la rettifica legata all’Adi si procederà alla liquidazione appena approvata la disciplina. Per le rimanenti rimane la necessità di approvazione della legge, ma grazie alla retroattività non cambia nulla, nessuno verrà penalizzato.

Segnana (Lega): le modifiche producono un risparmio per la Provincia

Stefania Segnana ha sottolineato le difficoltà che Apapi ha dovuto affrontare in questo periodo ed ha confermato l’appoggio della Lega alla delibera, che ha descritto come in linea con quella della scorsa legislatura di raccordo tra le misure nazionali e provinciali e che, ha sottolineato, produce un risparmio di 5 milioni di euro per le casse provinciali. Il 2023 è stato un anno di inverno demografico a livello nazionale, ha aggiunto Segnana, ricordando che un Comune in Trentino che vede il trend invertito è stato intervistato da un quotidiano nazionale ed ha citato in termini positivi le politiche provinciali. Anche il fatto di cercare degli aiuti economici per le famiglie va nel senso di cercare di invertire la tendenza, ha concluso, certo, serviranno degli anni per vedere l’impatto delle politiche messe in atto.

Nel corso delle dichiarazioni di voto Zanella ha indicato il proprio voto favorevole rispetto alla delibera perché si tratta di un raccordo con la normativa in atto, ha indicato il passaggio del criterio abitativo da 10 a 5 anni come sì migliorativo, ma comunque discriminatorio.

Si è passati quindi al voto, il parere della Quarta commissione è stato favorevole all’unanimità.

Prima del termine della seduta la presidente Bosin ha voluto rimarcare, parlando del metodo di lavoro della commissione, la volontà e la disponibilità a portare avanti i temi riguardanti la fragilità delle persone in maniera congiunta, trovando dei punti di mediazione, con un confronto aperto alle proposte e con condivisione sui temi di particolare sensibilità.

Persona al centro, innovazione nel cuore, politica per il cambiamento. 

Trentino in movimento verso un futuro all'avanguardia

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