In visita al Palazzo Thun che racconta la sua storia.
Sede del consiglio comunale di Trento il palazzo è una delle più significative residenze gentilizie della città. Oggi sede del Municipio, in origine comprendeva vari edifici medioevali e deve il suo aspetto attuale ai rifacimenti quattrocenteschi voluti dalla famiglia Thun. Qui si tennero le congregazioni preparatorie della terza fase del sinodo.
Nella seconda metà del XV secolo i Thun, un'antica stirpe nobule originaria della Val di Non, entrarono in possesso di alcuni edifici che si affacciavano sulla Contrada Larga nel cuore di Trento. A questi ne accorparono altri, fino a riuscire nella metà del 500 tutto l'isolato compreso tra le odierne Via Belenzani, Via delle Orne, Via Manci e Via Oss Mazzurana, realizzando una delle più grandi e prestigiose residenze private della città. Essa fu ampiamente rimaneggiata a metà Cinquecento e, tra il 1561 e il 1563, il palazzo ospitò due grandi protagonisti del Concilio di Trento: il cardinale Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova e legato pontificio e il suo successore nella presidenza dell'assemblea, il cardinale milanese Giovanni Morone.
Il palazzo fu più volte modificato nei secoli successivi conservando però un carattere maracatamente austero. Il grande cortile colonnato e molti ambienti interni del corpo principale furono rinnovati tra il 1831 e il 1839 per iniziativa del conte Matteo Thun che affidò l'intervento all'architetto bresciano Rodolfo Vantini e ad un gruppo di decoratori.
Il palazzo fu abitato dai Thun per più di quattro secoli, finchè nel 1873 l'Amministrazione comunale decise di acquistarlo per stabilirvi la sede del Municipio.
Il prospetto su via delle Orne, dove sorge anche la cappella del palazzo, fu realizzato nel 1873-74 sulla base dei precedenti progetti Vantini.
Nel cortile del Municipio fu collocata nel 1939 la statua in pietra originale del Nettuno, realizzata nel 1768 dal comasco Stefano Salterio per la fontana di piazza del Duomo.
Nel 1949 passarono al Comune anche l'adiacente loggia, la torre Mirana e il palazzo d'angolo tra le odierne via Belenzani e via Manci, edifici anch'essi appartenenti ai conti Thun.
Il salone d'onore al primo piano nobile del corpo principale di palazzo Thun ospita oggi le sedute del Consiglio comunale; in quel salone si tennero le congregazioni preparatorie della terza fase del Concilio di Trento.
Le quattro porte laterali sono sormontate da busti marmorei del XVIII secolo raffiguranti figure femminili. Sopra la porta d'ingresso, salendo dallo scalone, c'è una scritta in latino: “HOC LIMEN INTRANTES ABIECTA PRIVATA CHARITATE PUBLICAM INDUANT” che ammonisce coloro che entrano ad abbandonare gli interessi privati per occuparsi di quelli pubblici.