Un incontro ricco di spunti sul tema della cooperazione e del suo legame con la Costituzione italiana un evento, organizzato per celebrare i 125 anni di Sait.
Ieri sera, presso la sede della Cooperazione trentina a Trento, si è svolto un incontro ricco di spunti sul tema della cooperazione e del suo legame con la Costituzione italiana. L’evento, organizzato per celebrare i 125 anni di Sait all’interno della rassegna Sguardi sul mondo, ha visto protagoniste due illustri ospiti: Daria de Pretis, giurista ed ex vicepresidente della Corte costituzionale, e la giornalista Denise Rocca. L’analisi si è concentrata sull’articolo 45 della Costituzione, che riconosce la funzione sociale della cooperazione, impegnando lo Stato a promuoverla e tutelarla senza fini speculativi.
La giornalista Denise Rocca ha evidenziato i principali valori legati alla cooperazione sanciti dalla Costituzione italiana, come il riconoscimento spontaneo e il fatto che la cooperazione, nata dal basso, è stata valorizzata dai costituenti per il suo ruolo sociale ed economico. Ha anche sottolineato come le relazioni umane siano al centro della cooperazione e come questa vada oltre l’economia, valorizzando le relazioni umane e l’impatto sociale. Inoltre, ha parlato dell’adattabilità normativa, evidenziando come i costituenti abbiano lasciato spazio di manovra per consentire alla cooperazione di evolversi nel tempo. Ha anche sottolineato come la cooperazione promuova un modello economico equo e sostenibile, che tiene conto del benessere collettivo e offra strumenti per affrontare le sfide contemporanee e future.
Daria de Pretis ha approfondito il valore della cooperazione come principio costituzionale, spiegando che durante i lavori dell’Assemblea costituente essa rappresentò un ponte tra le visioni ideologiche opposte, culminando nell’articolo 45. Questo articolo, infatti, non si limita a un riconoscimento formale, ma assegna alla cooperazione un ruolo attivo nella promozione sociale ed economica.
Ha quindi identificato i tre principi costituzionali centrali che trovano un riscontro naturale nella cooperazione: il principio personalistico, con il concetto di centralità della persona, che è alla base sia della Costituzione sia del modello cooperativo; il principio lavoristico, ricordando come la cooperazione valorizzi il lavoro come mezzo per il progresso personale e collettivo; e il principio solidaristico, con mutualità e solidarietà, che sono elementi essenziali che rispecchiano i valori dell’articolo 2 della Costituzione.
Nel momento di libero confronto, ho voluto portare all'attenzione il ruolo di consulente tecnico della giurista de Pretis presso le regioni e le province autonome nel percorso di revisione dello statuto, che sta proseguendo, e la direzione di definire le materie in maniera più chiara, con un linguaggio e nozioni adeguati ai tempi. Inoltre, ho evidenziato il rafforzamento del ruolo delle commissioni paritetiche nella formulazione delle norme di attuazione e le ho chiesto di chiarire la differenza tra il percorso della revisione dello statuto e la legge Calderoli.
La sua risposta a riguardo è stata: “La previsione della possibilità per le regioni speciali di utilizzare l'autonomia differenziata della legge Calderoli era già un po' strana. Le regioni speciali, infatti, hanno una loro procedura per ottenere ampliamenti delle funzioni previste nello statuto. E in effetti alcune di esse erano contrarie all'inserimento di quella previsione nella legge Calderoli (fra l'altro, credo che sia uno dei motivi di impugnazione della Sardegna). Bisognerà leggere la sentenza, ma per quello che capisco è molto positivo che la Corte sottolinei le peculiarità della specialità e il fatto che il regime delle regioni speciali deve restare distinto da quello delle regioni ordinarie. Già in passato, la confusione fra i regimi (vedi la clausola di maggior favore) si è rivelata sfavorevole per le regioni speciali. Detto questo, il procedimento di revisione degli statuti speciali non ha niente a che vedere con la legge Calderoli. Si tratta di un procedimento di revisione di legge costituzionale, che proseguirà del tutto indisturbato dalla sentenza della Corte costituzionale”
L’incontro ha offerto una riflessione sull’attualità e sull’importanza della cooperazione non solo come parte della nostra storia costituzionale, ma anche come uno strumento essenziale per costruire un futuro più inclusivo, equo e sostenibile. La cooperazione, infatti, rappresenta un equilibrio virtuoso tra economia e relazioni umane, in grado di affrontare le sfide globali con una visione solidale e democratica.


